domenica 27 febbraio 2011

Una storiella



Vento

Una donna che conoscevo era sposata con un uomo che adorava.
Lei lo amava perdutamente, era il suo amore, tanto amato.
Effettivamente stavano molto bene insieme, quando li vedevo pensavo
“come stanno bene insieme”.

Abitavano vicino a me in un piccolo appartamento, nella mia stessa città, l'appartamento era piccolo ma veramente delizioso, quando andavo a trovarli pensavo “Ma guarda che appartamento delizioso”.
Organizzavano spesso cene con gli amici, si stava bene con loro.

Il marito della donna però era sempre un po' irrequieto, non amava più vivere in città, non amava più il suo lavoro, la macchina, le troppe persone attorno, così decise che dovevano trasferirsi in montagna. Lui amava la montagna, faceva spesso lunghe camminate sui sentieri che portavano a dei rifugi sempre più in alto.
In una delle sue camminate aveva trovato una piccola baita molto, molto in alto.
Così parlò a lungo con la donna che conoscevo, parlarono per tanti giorni, a pranzo, a cena, prima di dormire, la donna non era per niente convinta di questa scelta estrema, però vedeva il suo amato soffrire, lo vedeva sempre più consumato dalla città, dal lavoro, dalla troppa gente, così si convinse che forse lassù nella baita sarebbero stati più felici, lei si sarebbe abituata, avrebbe preso degli animali.

Così si trasferirono.
In quel posto così in alto c'era sempre il vento, alla mattina, al pomeriggio, alla sera, alla notte, sempre il vento. Alla donna piaceva questo vento, i capelli volavano, poi la voce veniva portata via lontano chissà dove.
Passavano i giorni, un po' la donna era felice perchè vedeva il suo amato uomo rinascere, tornare bello, ma si accorse che giorno dopo giorno dimenticava delle piccole cose.
Ad esempio un giorno dimenticò di dare da mangiare agli animali, ma pensò che non era molto grave.
Usciva fuori e il vento le spettinava i capelli e lei rideva.
Una mattina si svegliò e per circa mezz'ora non si ricordò il suo nome, si spaventò molto, ma poi lo ricordò.
Un martedì si dimenticò perchè e quando aveva sposato il suo amato uomo.
Che nome avevano i suoi animali?

Chi era mia madre?
Esco un po' al vento, che ridere il vento!
Come mi chiamo?
Non ricordo...
Che cosa è quella...
Il vento però... Che roba!

Ecco, poi ha dimenticato tutto, proprio tutto, il vento entrava e portava via chissà dove tutti i suoi ricordi, alcuni li ha portati fino qui in città, altri non so dove.

FINE

Nessun commento:

Posta un commento