Noi umani pensiamo che Dio sia
un'entità superba e irraggiungibile, difficile da capire, lontana,
immensa. Oppure pensiamo che Dio non esista, per semplificarci la
vita.
Io però oggi ho avuto un'intuizione.
Dio è talmente vicino a noi che è
impensabile per la nostra mente poter accettare una tale stranezza.
E' un po' come quegli esperimenti
scientifici dove alcuni topi vengono allevati in scatole con solo
linee verticali e poi una volta liberati, i poveri topi, non vedono
le linee orizzontali.
Ecco, io penso che noi siamo come quei
topi, non vediamo Dio, perché in questo mondo siamo come in una
scatola che ci fa vedere solo cose che ci riempiono la testa e la
vita di stronzate e non ci permettono di vedere altre cose, sottili e
leggere.
Oggi accarezzavo molto la mia gatta e
ho capito!
Dio ci parla continuamente con il
linguaggio degli animali, con le foglie, con un bel cielo, con le
parole dei bambini, con le parole di quegli angeli che noi chiamiamo
“matti”, con le mani dei vecchi, con l'acqua del mare, con il
vento, con la vista maestosa dei monti, con il continuo miracolo del
sole che torna, con la semplicità.
La filastrocca...
Neve che cadi e malinconia di non poter
amare pienamente.
Dio è solo una parola che abbiamo
inventato noi umani per poter sopportare la continua violenza di una
materia che ci opprime e per poterci elevare e ricordare che siamo
altro.
Siamo altro.
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