lunedì 12 novembre 2012

LA STORIA DELLA MIA VITA

Invece ci siamo riviste.
La nostra amicizia è diventata sempre più forte.

D. aveva già la patente e anche una macchina.
Era una Ritmo azzurra con cui spesso veniva a trovarmi nel mio paesino ai confini del mondo.
La Ritmo era vecchia e un po' scassata e a me faceva molto ridere il fatto che in inverno per far funzionare il riscaldamento doveva mettere un ceppo di legno dentro al cofano.
Siccome vivevo nella bassa padana, in inverno c'era sempre una nebbia fittissima, una sera D. è arrivata stremata perché non vedeva la strada, per poi scoprire che aveva fatto tutta la strada con i fari spenti.

Con la sua macchina a volte decidevamo di partire per raggiungere le varie discoteche che frequentavamo ma puntualmente ci perdevamo, così passavamo quasi tutta la notte a cercare la discoteca, per poi finire la nottata in un bar qualsiasi che trovavamo aperto da qualche parte.
Quelle nottate a me piacevano più delle serate in discoteca perché parlavamo tantissimo ed era sempre un'avventura.

A differenza di me D. è sempre stata molto concreta, ha sempre dovuto cavarsela da sola, soprattutto economicamente, non si è mai persa, quindi averla vicina mi ha sempre dato un senso di sicurezza.
Ma la mia frenesia spesso mi portava ad essere attratta dalle novità, ad innamorarmi delle persone e delle situazioni nuove, questo per anni è stato un vero problema per me perché le persone che mi volevano bene spesso si sentivano tradite o abbandonate, senza che io me ne rendessi conto.
D. al contrario ha sempre avuto una sorta di fede incondizionata nell'amicizia, anche nei riguardi di persone con cui aveva passato l'infanzia e che negli anni nonostante si fossero trasformate rimanevano per lei punti di riferimento indiscutibili. Per me non è mai stato così, avendo sempre cambiato casa e città mi sono presto abituata a non legarmi a lungo alle persone. I rapporti si esaurivano nella mia testa come se avessero una specie di data di scadenza, anche non volendo ad un certo punto qualcosa dentro di me diceva: Basta, è finita adesso tutte le mie attenzioni sono altrove.

D. è stata l'unica persona che è riuscita caparbiamente a riportarmi indietro e ad insegnarmi a restare.
Ormai sono 26 anni che ci conosciamo, abitiamo distanti, abbiamo dei figli e ci vediamo pochissimo, ma ancora adesso ci facciamo telefonate lunghissime dove ancora parliamo per ore.

3 commenti:

  1. Ciao…sono tornata!
    Anche questa volta nelle cose che hai raccontato si sente scorrere la vita con tutta la sua energia.
    E’ bello leggerti perché c’è sempre qualcosa di divertente insieme a qualcosa di profondamente vero.
    La tendenza a passare continuamente da una situazione all’altra è connessa alla tua grande creatività, che forse dopo un po’ cominciava a sentirsi limitata nella cornice di relazioni prolungate…Eppure una delle cose più belle che possa capitare è proprio riuscire a portare la creatività all’interno di un rapporto che c’è sempre…
    Come ti ho detto altre volte, leggere la tua storia aiuta a ripensare la propria, per questo spero che la leggano in molti, e anche se non commentano possano dare valore alla grazia e al coraggio con cui guardi in te stessa.
    A presto

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  2. Grazie Miciotta che mi hai scritto.
    Mi mancavano i tuoi commenti!
    Mi fa sempre piacere leggerli.
    a presto

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    1. Allora mi raccomando continua a pubblicare racconti, foto e anche i tuoi bei disegnini.
      Ciao

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