domenica 18 novembre 2012

LA STORIA DELLA MIA VITA



La mia vita proseguiva sulla linea che ha disegnato il dottore, la scuola, i professori, l'arte, il pianoforte, i libri, il lavoro nella pizzeria, le notti infestate da creature misteriose, le serate in discoteca e i sabati pomeriggio con D.

Dopo qualche anno vissuto in quella pizzeria che si chiamava La Buca, i miei genitori decisero di ritornare nel primo ristorante in cui ci eravamo trasferiti venendo da Milano.
Siccome all'Istituto d'Arte un mio professore era architetto, decisero di fargli ristrutturare l'interno del ristorante. Così cominciarono i lavori, il mio professore fece fare una controsoffittatura di rame e poi fece fare il bancone del bar e altre pareti con un legno di color verde chiaro.

Mio padre voleva fare un ristorante serio, non più pizzeria, ma un ristorante un po' elegante.
Si fece anche vendere delle opere da un mio professore che faceva l'artista.
Per parecchio tempo e ancora adesso se ne parliamo, mio padre inveisce contro il mio professore architetto dicendo: Il tuo professore con quella maledetta controsoffittatura mi ha fatto spendere un sacco di soldi!!
Questa volta mio padre voleva realizzare un suo sogno, fare un locale diverso, con tutte le cose che amava, così fece fare anche un piccolo palcoscenico e comperò anche un pianoforte a coda, la sua idea era quella di far suonare dei musicisti, fare delle mostre e creare un ambiente particolare dove cucinare dei piatti un po' ricercati.
Mia madre non era d'accordo perché sapeva benissimo che in quelle zone non avrebbe mai funzionato un locale di quel tipo, però come sempre assecondò mio padre.

In effetti nel giro di poco tempo le paure di mia madre si rivelarono fondate, veniva poca gente e i musicisti che mio padre chiamava volevano un sacco di soldi.
Così nel giro di poco tempo il palcoscenico si trasformò nel banco pizzeria e il locale ricominciò a riempirsi come un tempo.

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