sabato 24 novembre 2012

LA STORIA DELLA MIA VITA




Ieri sera sono uscita a cena con una mia amica.
Mentre mangiavamo, la radio del ristorante ha suonato la colonna sonora del film "Il tempo delle mele".
Ci siamo messe a ridere e abbiamo ricordato un po' di adolescenza, poi la mia amica mi ha detto: Ti ricordi quando mi hai raccontato la storia del fornaio? Che ridere quella storia, che ridere...
Allora io ho detto: Già... è vero, la storia del fornaio...
Così adesso ve la racconto.

La storia del fornaio

Quando frequentavo le superiori, come ho già scritto prima, non avevo il ragazzo.
Non sono mai stata una ragazza molto femminile o attraente, forse non ero molto interessata oppure avevo paura, non so fare un'indagine psicologica, sta di fatto che ero senza ragazzo.
Però mi capitava di innamorarmi segretamente di qualcuno e di vivere delle vere e proprie storie d'amore immaginarie.
Una di queste storie ce l'avevo con un ragazzo che frequentava la mia scuola,  frequentava la quinta!

Ero pazza di lui, lo guardavo da lontano, lo osservavo durante l'intervallo, lo guardavo per strada.
Si chiamava V. e secondo tutte le mie amiche era brutto.
In effetti non era bello, anzi tendeva al brutto, ma per me era bellissimo. Teneva i capelli lunghi un po' ricci, era magro, era molto timido e schivo, aveva una voce stridula che non ti aspettavi.
La sua grande passione era la chitarra elettrica, era molto bravo e suonava in vari gruppi.

Io sognavo molte avventure amorose con V., sognavo viaggi, conversazioni lunghissime e passione.

Dopo circa un anno di osservazione, non potendo più sopportare questa distanza decisi di fare qualcosa, la cosa che secondo me era più sensata fare in quel momento era quella di scrivere una lettera d'amore.
Così feci lunghe indagini per capire dove abitasse il mio amato.
Qualcuno mi disse che abitava in un paesino vicino a Mantova e che il padre faceva il fornaio, così cominciai a cercare sulle pagine gialle finche trovai un fornaio nel paese che mi era stato detto.
Così scrissi una lettera straziante e carica di passione e la spedii.

I giorni successivi alla lettera passavo vicino al mio amato e lo guardavo cercando di fargli capire che ero io l'autrice. Ma lui era come sempre, impalato e chiuso in se stesso.
Ho anche fatto indagare alcune amiche, che hanno fatto chiedere ad alcuni amici se gli fosse mai arrivata una lettera, ma sembra che non gli fosse mai arrivata.

Così a qualche fornaio nella provincia di Mantova è arrivata una lettera appassionata e piena d'amore.

Per molto tempo ho continuato ad amare V. segretamente, ogni tanto gli ho anche parlato, dicendo cose del tipo: Ciao, bello questo concerto!
E lui mi diceva cose del tipo: Sì.

Ecco questa è la storia del fornaio.
In effetti un po' fa ridere!


2 commenti:

  1. Le tue storie quando sono divertenti non fanno solo ridere..sono un po' come certi episodi di Star Trek, c'è dentro una stramberia luminosa che rasserena!
    Dalle parti più inquietanti poi sembra spesso fare capolino un sorriso, una risatina sdrammatizzante e ironica.
    Così capisco come sono nati gli esserini.

    I disegnini delle ultime due puntate sono connessi alla storia o sono indipendenti? in ogni caso sono molto belli.

    Ciao, ti abbraccio
    Miciotta

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Miciotta,
      è da un po' che non scrivo perché la vita mi continua a portare lontana dal mio diario. Oggi ho deciso di scrivere un po', ma prima ti rispondo.
      Come sempre grazie delle cose belle che scrivi, sono molto contenta che riesci a cogliere queste sfumature nelle cose che scrivo, mi lusinga molto.
      Invece per quanto riguarda i disegnini che pubblico, a volte hanno dei legami con le storie, ma a volte no, sono casuali, ma come ben sappiamo entrambe la casualità non esiste...
      baci
      simona

      Elimina