domenica 9 settembre 2012

LA STORIA DELLA MIA VITA


Capitolo 2

LA MIA MAESTRA

Mi soffermo sulla mia maestra delle elementari perché credo mi abbia condizionata.
Più di una volta in seguito ho incontrato donne come lei che mi facevano tanta paura!

Mi ricordo molto bene il primo giorno di scuola, ero molto emozionata e felice perché avevo una cartella bellissima, profumava di plastica nuova era rossa e sopra c'erano due foto di bambole che quando la muovevo chiudevano gli occhi, avevo dei bei quaderni e l'astuccio. 
Mi ricordo, ero in cucina con la cartella sulle spalle, poi è venuta una mia vicina di casa che aveva la mia età e che sarebbe stata mia compagna di classe.
Quel ricordo si è cristallizzato nella mia mente, lo vedo in tridimensione.
Tutta questa bella emozione, tutta questa aspettativa però si sarebbe presto dissolta per lasciare spazio al terrore. Lo so sembro esagerata e anche un po' pazza, ma non è così, la mia maestra era un vero mostro.

All'epoca avrà avuto circa quarant'anni, era una donna alta, oppure io me la ricordo alta perché ero piccola, era magra e con un occhio un po' strabico. Viveva in casa con una madre molto anziana e malata, me la ricordo bene perché alcune volte ci portava in "gita" a trovare la madre, che viveva coricata in un letto. La madre non parlava, ci fissava dal letto, noi le portavamo dei fiori, penso che la mia maestra la odiasse perché per curarla non si era mai potuta sposare.

La mia maestra era una fanatica religiosa, ci faceva pregare molto, aveva anche creato un tabellone dove espiare i nostri peccati appiccicando dei fiorellini di carta nel momento in cui avevamo espiato. In classe regnava sempre un senso di paura perché le punizioni potevano essere di tipo fisico oppure psicologico. Una delle punizioni era quella di far sedere il punito su di una sedia rivolta al muro fissando un cartello dove c'era scritto IO SONO UN SOMARO.
Proseguo domani perché adesso è venuta a trovarmi una mia amica.

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