mercoledì 12 settembre 2012

LA STORIA DELLA MIA VITA



Prima di scrivere altre cose volevo raccontare un'altro piccolo episodio che riguarda la mia maestra, perché l'episodio in questione spiega bene come spesso nella mia vita ho creduto profondamente e fedelmente a cose basate esclusivamente su un fraintendimento.
La mia maestra, come ho già scritto, era una donna molto religiosa, un giorno in classe ha pronunciato questa frase: Non nominate MAI il nome di Dio invano.
Io invece ho capito: Non nominate MAI il nome del Dio Ivano.
Nei giorni a venire ho pregato molto il Dio Ivano e sono sempre stata molto attenta a non nominare il suo nome, questa cosa tra l'altro risultava molto difficile perché nella mia classe c'era un bambino che si chiamava proprio Ivano. Una notte l'ho anche sognato, entrava in casa mia passando attraverso il soffitto della cucina.
Il mio bisogno di poter credere con fede e trasporto a qualcosa fin da piccola, mi ha portato a vivere molte situazioni simili a quella del Dio Ivano, una di queste la intitolerò:

LA RANA GIGANTE

Quando avevo circa sei anni prima di dormire mia sorella mi raccontava varie cose, mia sorella ha sempre amato raccontare le storie e ancora adesso ogni tanto mi racconta dei film o dei libri che ha letto e io l'ascolto incantata e dopo mi sembra di averli visti quei film, e di aver letto quei libri che mi racconta, è molto brava e la era anche da piccola.
Quindi prima di dormire l'ascoltavo incantata credendo ciecamente a tutto quello che mi diceva.
Non so come le sia venuto in mente, ma una notte ha cominciato a raccontare che ogni notte appena mi addormentavo arrivava una rana gigante, lei le saliva in groppa e volavano via verso un mondo meraviglioso, dove andavano altri bambini prelevati dai loro lettini da altre rane giganti.
Tutta la notte lei stava in questo mondo meraviglioso dove non c'erano adulti, dove dalle fontane usciva l'aranciata, dove c'erano dolci a non finire, dove si giocava a perdifiato e tutto era bellissimo.
Ogni sera mi raccontava cosa aveva fatto la notte prima e tutto veniva raccontato in un modo così reale che non avevo dubbi, era tutto vero!
Io penso che anche lei mentre lo raccontava ci credesse veramente, in quel momento, mentre raccontava lei era là e io con lei. Ogni notte la scongiuravo di svegliarmi, di portarmi con lei, ma ogni notte mi diceva che non potevo andare perché ero piccola, l'età minima per poterci andare era di sette anni.
Ho passato un anno aspettando il compleanno, aspettando il momento magico e meraviglioso di salire anch'io sulla rana gigante. La notte del mio settimo compleanno ero fuori di me dalla gioia, era arrivato il momento più atteso della mia vita, ma mia sorella quella notte mi ha rivelato che non era vero niente, che si era inventata tutto. Subito non le ho creduto, ho pensato che mentisse per non portarmi con lei, ma poi col tempo ho pensato che forse era vero, mi aveva mentito.
Però alcune notti ancora penso che forse lei ancora ci va con la rana gigante!

1 commento:

  1. che spettacolo! si si sicuramente l'unica bugia era quella che t'ha raccontato sempre bugie, il ranone esiste, assolutamente

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