domenica 30 settembre 2012

LA STORIA DELLA MIA VITA



Oggi ero in macchina con mio figlio, mi raccontava che ama molto le lezioni di scienze del suo professore. Stanno studiando le muffe e di come dentro esistano dei veri e propri micro cosmi popolati da esseri monocellulari. Poi abbiamo parlato del fatto che ognuno di noi cambia continuamente le cellule del proprio corpo, completamente, muoiono tutte e ne rinascono delle altre. Ci veniva un senso di vertigine al pensiero che noi siamo sempre qualcun altro, completamente rigenerato. Così abbiamo pensato che in realtà noi moriamo tantissime volte nell'arco di una vita, senza nemmeno accorgercene, in questo modo la morte non ci faceva più tanta paura.

BIBO

Nel piccolo paese dove vivevamo non succedeva mai niente di eccitante, gli unici diversivi erano il circo, le giostre nel periodo della fiera e la festa dell'amicizia.
Io e mia sorella andavamo sempre alla festa dell'amicizia e ballavamo vorticosamente il valzer, la mazurca e la polca. Ci piaceva. Mi ricordo che un giorno hanno suonato i 'moderni' così io e le mie amichette ci siamo messe a ballare, io mi sono fatta prendere dalla musica in stato di trance, cosa che tra l'altro mi capita ancora, era un brano dei Bee Gees più precisamente Stayin' Alive.
Il ragazzo che metteva i dischi ad un certo punto al microfono ha detto: Molto bravo il nostro piccolo John Travolta, riferendosi a me, che indicavo con l'indice i cielo, come John. Ci sono rimasta molto male, mi sono vergognata, perché sembravo un maschio, perché facevo anche un po' ridere i grandi. Si ripeteva sempre questa circostanza, grande trasporto, gioia e derisione, si è ripetuta per un bel po' di tempo.

Comunque a parte questo episodio di cui non ho potuto fare a meno di parlare, volevo scrivere un'altra cosa. Nel periodo in cui io e mia sorella vivevamo da sole nella casa con i cani, nelle sere d'estate andavamo nella piazza del paese a parlare o giocare con gli amici, ad un certo punto in paese è arrivato un ragazzo che girava il mondo a piedi, si faceva chiamare Bibo, dormiva sotto i portici, per i ragazzi era una grande attrazione, tutti si fermavano a parlare con lui e naturalmente anche noi. Ci raccontava di tutte le cose che aveva visto, ci parlava in modo diverso da tutti gli altri, lo stavamo ad ascoltare per ore. Bibo era molto gentile e dolce, una sera mentre eravamo seduti sul monumento a parlare sono arrivate tre o quattro camionette dei carabinieri, noi ridevamo e dicevamo: ma cosa sarà successo, ma cosa fanno? Poi i carabinieri sono venuti verso di noi e ci hanno caricati tutti sulle camionette, trattandoci come fossimo dei ladri o degli assassini. Io ero piccola avrò avuto dieci anni, ero terrorizzata. Arrivati in caserma ci hanno fatto sedere su delle panche e uno a uno ci facevano entrare in un ufficio. Bibo cercava di calmarmi dicendomi che non mi sarebbe successo niente, poi toccava a me e lui ha detto: ma non potete farla entrare da sola è minorenne, è piccola ha paura, fate entrare sua sorella con lei! Ma loro lo hanno zittito e poi mi hanno fatta entrare, mi ricordo come un sogno l'interrogatorio, mi sembrava un film  poliziesco, non capivo cosa avevo fatto. Ormai era notte. Finito l'interrogatorio ci hanno rimandati a casa. La mattina dopo mia sorella ha telefonato ai miei genitori che vivevano a Mantova e gli ha detto: Mamma ti devo dire una cosa... Ieri sera ci hanno arrestate.
Il giorno dopo hanno mandato via Bibo, gli hanno dato un foglio dove c'era scritto che non poteva mai più venire nel paese.
Bibo una sera mi ha detto: non devi uccidere le zanzare perché devi rispettare ogni forma di vita, uccidile solo se ti pungono.

3 commenti:

  1. E' bellissima l'osservazione dell'incessante rinnovamento delle cellule...ancora più stupefacente è questo:nel cuore di questa continua rinascita, che condividiamo con tutta la natura, c'è qualcosa che chiamiamo "io", che chiamiamo col nostro nome, e che è sempre lì....che ne pensi?
    Ciao

    RispondiElimina
  2. Cara Simona scusa se scrivo un altro messaggio monopolizzando lo spazio, ma devo prorio dirlo...leggendo il tuo blog ripercorro la mia infanzia..mi ricordo che da piccola andavo pazza per i microcosmi e per gli esseri monocellulari...una zia mi aveva regalato un mazzo di carte "scientifiche" con le figurine della natura...il mio preferito era il paramecio...guardavo questi esseri con le loro lunghe ciglia-gambe-braccia...mi senbravano creature fantastiche!

    RispondiElimina
  3. Cara Simo...ti sto leggendo ed è bellissimo condividere questi frammenti della tua vita.....A presto amica cara

    Chiara

    RispondiElimina