lunedì 29 ottobre 2012

LA STORIA DELLA MIA VITA

Le vacanze a Rimini

Avevo sedici anni e mia sorella venti quando i miei genitori hanno deciso in estate di affittare una casa a Rimini per due mesi. Noi saremmo state sempre al mare e i miei genitori sarebbero venuti solo quando avevano i due giorni di chiusura del ristorante.

Quella è stata per me una vacanza indimenticabile.

Nel bagno dove avevamo affittato l'ombrellone c'era un ragazzo che faceva l'aiuto bagnino.
Mi piaceva tanto. Così ci guardavamo.
Dopo ci siamo conosciuti e a me piaceva sempre di più, perché era proprio un bagnino, era abbronzato e muscoloso. A volte ci baciavamo di sera sulla spiaggia, io ero felice perché tutto era molto divertente e in regola, la storia con il bagnino a sedici anni, i baci in spiaggia sulle sdraio.

Però un giorno nel nostro bagno è arrivata una ragazza straniera molto bella, credo fosse tedesca o francese, non lo so, però era bella e lui come un vero bagnino pochi giorni dopo baciava lei.
Io sono rimasta atterrita e all'inizio ho avuto una vera crisi di gelosia e piangevo vero dolore d'amore.
Poi ho conosciuto due fratelli che venivano da Medicina un paesino vicino a Bologna, e tutto ha preso un'altra piega. Questi due fratelli avevano circa la mia età ma erano davvero due persone fuori dall'ordinario, fisicamente ricordavano quei ragazzini che a scuola sono considerati i veri secchioni, con gli occhiali e sempre vestiti fuori moda, magrolini e sempre bianchi nonostante il sole.
Però avevano un'intelligenza e una cultura fuori dal comune, e soprattutto un senso dell'umorismo strepitoso. Con loro passavo tutte le mie giornate, giocavamo e parlavamo per delle ore.
Parlando con loro ho imparato un sacco di cose, ma soprattutto riuscivo a ricreare la magia del gioco infantile, quella che ti fa dimenticare tutto, il tempo, il luogo e la questione del sesso.
Sempre giocando dimentichi di tutto, abbiamo conosciuto anche una ragazzina anche lei straordinaria nella sua potenza selvaggia. Era bella e libera da ogni convenzione, camminava sempre scalza anche quando ci trovavamo di sera per fare delle passeggiate in città, sembrava sempre sfidare il mondo oppure non si accorgeva proprio del mondo. Io la guardavo e volevo essere lei.
Eravamo un gruppo strano, ma ci divertivamo da pazzi.

Ad un certo punto il bagnino è tornato da me, forse perché la straniera bellissima era partita o forse perché vedeva che mi ero completamente dimenticata di lui, e così sono tornata a baciarlo tutte le sere in spiaggia. Adesso con la complicità del bagnino avevamo accesso a tutte le attrezzature del bagno, dalle cabine tirava fuori copertoni giganti di camion, ci dava i pedalò gratuitamente e così le giornate erano ancora più divertenti.


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